VERO O FALSO?

Alla fine la distinzione principale è proprio questa!

Il ragazzo che ha finito il liceo e si iscrive alla facoltà di legge, è forse lui che ha a cuore la giustizia tra gli uomini?

Ma quando mai, semmai quello che ama la giustizia è quello che parte volontario per il terzo mondo, l’altro della giustizia ama soltanto l’utilizzo che spera di poterne fare!

La signora che incontro sulle scale dell’ospedale, che tutti chiamano dottoressa, e non ti guarda in faccia nemmeno se le pesti un piede; è lei che ha scelto questa strada per aiutare chi è in difficoltà?

Noo! Quella è un’altra signora che cammina con un sorriso addosso che non si stacca mai, e porta la parola prima della medicina, e porta un sorriso prima della “professionalità”!

Il musicista che ha confezionato una lista di “collaborazioni importanti” e conserva articoli di giornale in gran quantità che parlano della sua vita; è questo che ti porta la pace nel cuore e riconduce i tuoi pensieri all’armonia della natura e della vita?

Se fossero state quelle le sue priorità, avrebbe fatto come quell’altro che non spegne mai la sua chitarra e da mattina a sera pensa solo a costruire quel palazzo che altri chiamano “il palazzo dei sogni”; ma quando hanno davvero bisogno di vita perché qualcosa è andato storto, la cercano proprio tra quelle note che prima pensavano fossero soltanto il premio di consolazione per chi non è riuscito a costruire un palazzo di gioielli…

Quel signore tanto elegante con quel tono di voce così deciso e sicuro di sé, che ha studiato tanto ed è sempre gentile e rispettato da tutti, e che ha riempito le sue giornate di appuntamenti d’affari ed è riuscito a fregare anche i più intelligenti, colmando le sue tasche di ogni genere di ricchezza - tranne quella che davvero rende un uomo ricco: la dignità; è forse lui più onesto di quel delinquentuccio di periferia che per un auto rubata si è fatto due anni di carcere?

Di quel delinquentuccio di periferia con un padre di quarant’anni e ventisette di prigione, un fratello che ha già imparato il mestiere e un quartiere che lascia immaginare soltanto il “fuori” tanto è denso di desolazione e tristezza, dentro?

Mah!!

Quel gelido volto che dietro uno sportello ti risponde con aria stucchevole, ti guarda camminare mentre te ne vai e scuote il capo col suo collega mentre commenta il meteo sul telefonino…, quel gelido volto davanti al quale eri comparso in canottiera stinta e jeans ancora umido della notte, pregando per un lavoro qualsiasi e senza preoccuparti di garanzie e orari, quel gelido volto che è stato selezionato per rispondere alle domande dei senzatetto e dei senzaniente, quel gelido volto saccente che ti scruta con superiorità che il suo ruolo gli permette…

Sarà poi lui il migliore, il superiore, il più evoluto…, il più felice?

Mah!!

Quella suora più severa di un militare in missione, che dovrebbe insegnare ai bambini l’educazione, e che ha studiato per questo e scelto questa strada per cosiddetta vocazione; lei che invece di parlarti di Dio come di un padre buono, te lo lascia immaginare come un sadico vendicativo che altro non desidera che il tuo errore per scatenare la sua fantasia nei più perversi dei castighi…

Quanta verità è rimasta in lei, quanto si appartiene e quanto si perdona?

Quel giornalista tv, che suppone che il mondo dietro una telecamera sia ambito da tutti, e nemmeno gli riesce di immaginare che il dorato mondo dello spettacolo può ripugnare a molti – e certamente al sottoscritto – che hanno desideri meno invidiati perché a colori reali; quel giornalista sa di essere nudo quando parla e si rende conto che qualcuno riesce a leggere quello che non dice?

Sicuramente no!

Quella distinta signora che si è realizzata col suo lavoro, e che compatisce la casalinga che vive di lavatrici e organizzazione dei figli e della famiglia, considerandola una razza di donne meno evolute e figlie del bisogno, e che spera per lei che si evolva e si trovi un vero lavoro non alle dipendenze del marito ma di un vero capo autorizzato a comandare; quella donna cosa ha perso nel suo cuore?

Sa’ ancora distinguere l’eco di quel diaframma che distingue una persona di successo da una persona felice, oppure tenta soltanto di coprire la sua tristezza col rispetto che riesce ad imporre ai suoi sottoposti?

La lista sarebbe infinita, perché mai come oggi conta più l’apparire che l’essere; se qualcuno riesce a vivere la sua vita da “vero” sicuramente a molti non piacerà; però il miracolo della natura non è mai stato la replica muta del suo predecessore, ma la vita nuova che è irripetibile e ti sorprende sempre!

Essere “veri” non ha prezzo, e la ricchezza che si accumula nel tuo cuore, non conosce moneta che possa misurarla, però quando qualcuno si dice felice perché sente Dio dentro, è sempre qualcuno che ha scelto di non chiudere la porta alla Verità!

Rué, 28 giugno 2013

VERO O FALSO?

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