UNA BAMBINA DI DIECI ANNI...

Una bambina di dieci anni va a scuola e prende sempre le parti del  più debole, così… per istinto o forse anche per emulazione…

Una bambina di dieci anni fa la quinta elementare e ha un compagno un po’ casinista e poco studioso, ma tanto simpatico…

Una bambina di dieci anni diventa subito sua amica!

E quando sente la maestra che dice “Mattia non ha voglia di studiare perché tanto a lui non serve, farà il meccanico come suo papa” – interviene: “Mattia, sì, vuole fare il meccanico come suo papà, e allora?”

E allora la classe ride, tutta la classe ride… solo Mattia piange!

Già, perché Mattia ha perso suo papà da pochi mesi - e non sa nemmeno che suo papà è morto suicida perché aveva perso il lavoro.

Proprio quel lavoro che lui vorrebbe rubare al papà: il meccanico.

Ma la classe ride anche se sa che a Mattia è morto il papà da poco…

Ride - perché fare il meccanico è proprio cosa da ridere: si sporcherà le mani di grasso e farà inchini fin per terra all’avvocato che gli lascia la sua auto per ripararla, e cercherà di cambiare qualche pezzo in più allo sprovveduto per far tornare i conti in officina… ride!

Ma non sa che Mattia vuole fare il meccanico come il papà, e  non il meccanico servo e ladro…

Perché il papà mai ha rubato qualcosa a qualcuno, e mai ha riverito chi avrebbe potuto proteggerlo e pagarlo bene…

Il papà era un meccanico serio e onesto!

Poi un giorno l’officina dove lui lavorava ha chiuso perché il padrone era molto diverso dal papà di Mattia; il padrone fregava la gente appena poteva e tutti i mesi perdeva qualche cliente in più…

Alla fine a farne le spese è stato anche il papà di Mattia, che era una brava persona.

Ma la classe ride perché un ragazzo vuole fare il meccanico!

Siamo a Torino e un ragazzo che vuole fare il meccanico è cosa rara e strana, è cosa da marocchini o da ritardati…

Non è cosa!

Già, perché il meccanico è una sorta di troglodita e analfabeta, è un misto di puzza di grasso e sudore, è un povero che diventa ricco facendosi amico dei ricchi… che sempre lo guardano come una specie di maggiordomo a cui affidare la propria auto - cosa di cui vanno orgogliosissimi… ma mai si abbasserebbero a toccarne la meccanica.

Il meccanico è una via di mezzo tra l’uomo delle caverne (l’officina) e l’operaio (lo schiavo)!

Il meccanico?

Ma quale meccanici conoscono i vostri genitori, ragazzi?

Perché qui io ho avuto - e ho - parecchi amici meccanici, forse meno orgogliosi della potenza del proprio motore e più della propria condotta e della propria officina – specchio di un’avanzata tecnologia e di sistemi sempre più sofisticati di diagnosi e riparazione delle vetture…

Persone qualificate e specializzate, colte e preparate, brillanti e di compagnia, intelligenti e fantasiose, manuali e intellettuali.

La parola MANUALE a qualcuno fa paura, e pensa che si tratti di una scelta per persone sfortunate o poco intelligenti.

Curatevi!

La Torino degli anni 60-70 contava un milione e mezzo di abitanti, oggi ce ne sono circa 900.000.

Molti illusi che dalle campagne erano sfollati in città - pieni di aspettative che sono state tradite - sono tornati a vivere in campagna; altri che mai avevano messo un piede fuori città se non per qualche sporadica gita, hanno scelto una vita più sana e ripristinato un amore per il lavoro manuale svolto in totale simbiosi con la natura – anche quando si tratta di un’attività svolta dopo una giornata di lavoro impegnata come imprenditori o come professionisti o artisti…

La natura ispira l’artigianato e il lavoro manuale, spiega tante cose che la scienza non sa e non vuole imparare, dà quello che molti hanno perso: una dimensione umana dell’uomo…

E non robotica!

Quella bambina di dieci anni, ha molta più testa dei suoi compagni…

Mia nipote, e ne sono orgoglioso: Rebecca!

 

Rué Libertà, 28 febbraio 2015  

UNA BAMBINA DI DIECI ANNI...

Nessun commento trovato.

Nuovo commento