UN TERMOMETRO C'E'!

Ci si lascia andare volentieri all'istinto, quando questo ci spinge in azioni pessime: violenza, mancanza di rispetto, insulti, giudizi affrettati su chi si conosce poco o niente.

Quando invece si conosce una persona per caso, in un momento che non si aspetta: l'istinto ci trova pronti a raccontare la propria vita nei minimi dettagli più intimi - dopo pochi minuti di conoscenza, pronti a fare un favore che non si farebbe nemmeno ad un fratello, pronti a "perdere" il nostro tempo per dare un'informazione precisa, pronti a "gemellarsi" con uno sconosciuto per combinarne una buona e pronti per lottare insieme contro un'ingiustizia...

Cosa ci dà quella forza, lo sà solo il cielo!

Ma è la nostra natura, e allora noi "duriamo" in quella situazione fintanto che non arriva una minima distrazione che per un attimo ci riporta alla realtà alla quale ci siamo abituati: a quel punto tutto si smonta e lo sconosciuto torna ad essere un estraneo, e noi più "prudenti".

Ma è proprio quella "prudenza" che certifica il nostro stato di egoismo naturale!

E' mai possibile che premiamo l'istinto soltanto quando ci porta a insultare quello che ci ha tagliato la strada nel superarci, o ci consiglia di prendere in giro il collega un po' impacciato o con qualche difficoltà, o ci spinge a usare la forza "quando ce vò" perché "io son buono e caro, ma non mi si può passare sopra eh..."?

Mentre l'istinto diventa immediatamente un nemico - da riconoscere in tempo prima di lasciarsi andare, quando ci trascina in situazioni di amicizia e di fratellanza?

Certo, il rischio di essere presi in giro, e trovarsi di fronte a qualcuno che approfitta della nostra disponibilità, è sempre in agguato!

Ma ne vale la pena!

Semmai ai ripari - se proprio occorrerà - ci si correrà a suo tempo, dopo aver verificato la vacuità del nostro comportamento.

Si corre il rischio di non attraversare più la strada per vedere quella bella vetrina, perchè si potrebbe essere investiti da un'auto...

Si corre il rischio di non trovare un amico vero, perchè potrebbe essere una fregatura...

Si corre il rischio di evitare rapporti con persone di un'altra razza o etnia, perchè qualcuno ha raccontato di essere stato rapinato...

Si corre il rischio che la paura diventi la normalità, e la vita l'eccezione - da valutare bene bene prima!

La prudenza è importante quando ci si avventa in comportamenti o azioni irresponsabili, ma è ancora più irresponsabile il rinunciare all'80% della propria vita, perché così si corrono meno rischi...

Il rischio è una componente della vita, e ho visto persone che non escono mai i bambini quando piove e fà freddo: trovarseli sempre malati perché troppo deboli non essendo mai venuti a contatto con nessun virus...

Il rischio è una componente della vita, e ho visto persone mettere da parte soldi per tutta la vita, e fare calcoli eccessivi sulle spese: morire di fame in vecchiaia...

Il rischio è una componente della vita, e ho visto persone che rinunciano a sposarsi per tutta la vita, perché il matrimonio è una trappola: morire da soli dopo aver consumato decine di "storie" senza impegnarsi sentimentalmente...

Il rischio è una componente della vita, e ho visto persone che "sapientemente" non hanno voluto figli per tutto il periodo riproduttivo: piangere dopo, e sfidare la scienza con inseminazioni artificiali e gravidanze fuori stagione...

Il rischio è una componente della vita, e ho visto persone intraprendere un'attività lavorativa - o un ciclo di studi, soltanto considerando la possibilità di un'entrata mensile "interessante": odiare il lunedì e cercare un'amante sul posto di lavoro, tanto questo ha preso il posto anche della vita privata...

Il rischio è una componente della vita, e ho visto persone che si fidavano soltanto di ciò che è scientificamente dimostrabile: trovare la fede nella maturità di un'esperienza vissuta, sicuramente non dimostrabile scientificamente!

La vita e la morte sono una componente del rischio: tocca a noi capire quando l'istinto apre le porte della vita e quando invece conduce alla morte - fisica o dell'anima!

Un Termometro c'è, per la verità: siamo fatti di cuore e cervello, e lasciar prevalere uno sull'altro, confonde e allontana dalla verità!

Il cuore è senz'altro il miglior consigliere, perché è lo slancio; poi il cervello arriva ad individuare eventuali fregature in agguato, raddrizzando eventualmente e migliorando la mira: sempre lasciando però al cuore la parte del taglio, dell'affondo, della novità, della ricerca, della ragione ultima della nostra vita!

Rué, 19 maggio 2012

UN TERMOMETRO C'E'!

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