Che bello, strano!
Mai noioso, sempre attuale, e anche progressivo, e anche innovativo, e anche frizzante, e anche moderno, e anche personale, e anche artistico...
E' finita l'epoca in cui soltanto gli artisti potevano concedersi stranezze e libertà, colori strani e orari adulti, amori illeciti e spese folli per un capriccio...
Oramai siamo nell'epoca in cui i veri artisti sono gli imprenditori e i giornalisti, ma anche gli impiegati e gli operai, ma anche i professionisti e gli artigiani, pure i disoccupati se hanno un minimo di gusto...
E' un fattore estetico prima di tutto, e poi anche di cervello: fai quello che ti detta la testa e non quello che ti dettano gli altri!
Basta acquistare un bel paio di scarpe per la modica cifra di 420 €, e diamine non si può mica essere sempre degli sfigati no?
Basta andare a mangiare al Ristò degli Artisti, per sentirsi su una nave che attraversa gli oceani...
Basta essere un minimo eccentrici e indossare una giusta sciarpetta confezionata da Arlecchino, e muoverla con rintocchi delle spalle giusti che mettano in risalto la tua nobiltà...
Basta uscire alle tre di notte per una birra, basta avere un'amico gay, basta avere una moglie lasciata e un'amica nuova ma non è mica una roba seria, basta scendere dal letto col piede destro e - infilati i tacchi - camminare tutto il giorno con un culo che va da sé, basta essere esigente con i dipendenti e molto sexi e profumato/a per farsi perdonare, basta andare in vacanza in un posto che nessuno abbia mai sentito nominare (e poi scoprire che è quello più di moda del momento), basta essere un po' fuori di testa e sempre pronti a tutto, basta che non basta mai!
Che bello, sono diventato un artista: ho scoperto la libertà del corpo, l'inventiva della fantasia e la mia superiorità al pudore...
Questo è quello che è passato del mondo dell'arte antica ad oggi: qualche gesto sconsiderato e qualche amore illecito e qualche colore agitato e qualche orario adulto e qualche osata pubblica...
Ma in realtà - a parte qualche idiota che ha sperato di conquistare notorietà per la sua ostentata "stranezza" e qualche altro idiota che ha pensato che la sua notorietà gia acquisita gli desse il potere di scavalcare ogni regola e ogni buon senso - in realtà dicevo nei secoli in cui l'arte e la musica erano perni centrali di una cultura sensibile ai moti dell'animo e della spiritualità, in quell'epoca appunto le cosiddette "stranezze" erano quelle di mostrarsi con disarmante semplicità e onestà per quello che si era; il musicista di turno non si preoccupava di mostrare quello che per lui era normale anche se per altri era una cosa strana, fuori dal seminato...
Ecco, forse, la sua stranezza!
Osare la propria normalità senza veli!
E di questo chiaramente la società attuale che ha seppellito buona parte dell'arte vera, ha riesumato soltanto i fantasmi di qualche personaggio che ostentava ogni suo vizio e spreco anche estremo con disinvoltura sfacciata.
Compito dell'arte e degli artisti oggi, di quelli che tentino ancora di dare un senso vero a queste muse, è quello di ostentare la propria normalita, la libertà dell'anima su quella del corpo, le proprie pretese che sconfinano oltre i limiti percepiti dai soli cinque sensi che la scienza e la moda riconoscono: quei sensi artistici che sempre hanno dominato la vita e le attese dei grandi - famosi e non famosi - di ogni tempo!
Claudio Monteverdi - grande musicista a cavallo del XVI - XVII secolo - fu più volte ripetutamente attaccato da Artusi (un monaco suo contemporaneo) che riteneva che il Monteverdi avesse tradito lo spirito autentico della musica -Prima pratica, quella per la quale la musica serve al solo diletto degli uomini - a cui Monteverdi gli replicò nel suo libro successivo Seconda pratica, ovvero perfettione della moderna musica, con un'ampia trattazione pratico-teorica della "Seconda pratica", nella quale ci si rifà alla teoria platonica della musica Serva dell'Orazione, e dove si dà un elenco di compositori che già l'avevano applicata.
Dobbiamo ritrovare quello spirito autentico che profuma l'aria di nobiltà d'animo e non già di decadente nobiltà aristocratica, tanto emulata oggi!
Il vertice dell'arte è sempre stato soltanto Orazione e non diletto, e le "stranezze" soltanto l'osare la propria Normalità senza veli!
Le stranezze cercate e ostentate, lasciamole a chi è figlio soltanto del suo sangue e dei suoi cinque sensi fisici, perchè la sua sensibilità superficiale non si avvede di ciò che accade ad una profondità maggiore del sottopelle, e non riconosce allo Spirito la superiorità a cui anelava Beethoven!
Rué