Quello che ci dice la società che ci circonda oggi, è: siate forti!
E ce lo dice in tutti i modi, mostrandoci i vincitori come fossero i migliori, e come fossero coloro da imitare per provare ad incamminarsi sul cammino che porta alla felicità…
E ce lo dice mostrandoci una moda di abiti militari, che suggerisce l’emulazione anche nei comportamenti di “chi non deve chiedere mai”…
Ce lo dice nei film dove si assapora l’idea della giustizia sotto forma di violenza espressa dalla parte della ragione: il poliziotto o il vendicatore di turno che compiono veri e propri massacri, i quali vengono non solo giustificati, ma vissuti come senso di giustizia estremo dopo tante ingiustizie ricevute…
E ce lo dice quando ci mostra la felicità(?) dell’uomo che ha raggiunto – grazie al suo nuovo potente suv - le soglie della foresta con la sua auto, senza mai dover scendere dalla macchina…
E ce lo insegna da bambini, proteggendoci dalla vulnerabilità delle emozioni, e incamminandoci su una strada che lascia l’emozione al cuore, ma il cuore fuori dal corpo – per sicurezza; così, come fosse una bandiera da indossare ogni tanto per mostrarsi comprensivi ma non stupidi da farsi fottere: perché innamorarsi vuol dire soffrire, perché innamorarsi vuol dire cedere, perché innamorarsi vuol dire commuoversi, perché innamorarsi vuol dire non comandare, perché innamorarsi vuol dire lottare, perché innamorarsi vuol dire lasciarsi tentare dalla condivisione, perché innamorarsi vuol dire perdere il controllo sulle emozioni…
E ce lo mostra col successo di vari artisti in tutto il mondo, che hanno portato lustro alla loro arte, ma hanno perso l’astro che li illuminava…
E ce lo colora di nero per farci capire che il colore della forza è uguale a quello della morte, perché la vita è debolezza e va condotta in un vicolo stretto dove solo i veri forti possono entrare…
Siate forti perché…
SIETE GIA’ MORTI!
Ci insegnano ad avere paura della vita, e non della morte!
Cosa mi importa di avere sempre il controllo sulle mie emozioni, se questo mi allontana dalla vita e dai vivi?
Cosa mi importa di saper resistere alla tentazione della follia se la razionalità mi porta all’infelicità?
Cosa mi importa di non “cadere nella trappola” di ascoltare chi ha bisogno, perché se apro il mio cuore e il mio portafoglio e il mio tempo agli altri, mi indebolisco?...; se la forza che ho accumulato non mi rende gioia ma dolore!?!?
Vestite come un perenne camminatore: in modo pratico e senza preoccuparvi troppo dell’inutile lusso che toglie forza al vostro passo; chi si veste “perfetto” non è adatto alla vita in movimento ma alla staticità e alla pubblicità di un prodotto di consumo…
Sparate alla morte e innate alla vita, e chi saprà fermarsi sul cammino di un uomo per lenire il suo dolore, non è un debole anzi! Chi salva dalla morte qualcuno è portatore di vita e la vita lo lascerà sbocciare…
Chi invoca vendetta per un ingiustizia, non porta giustizia, non annulla il torto! Ma annulla la differenza tra giustizia e ingiustizia; solo il perdono lascia spazio al dialogo e solo il dialogo sostituisce la guerra…
Siamo provvisori qui e chi perde soldi non ha perso nulla; chi perde sé stesso ha perso l’unico bene che realmente possiede; possiamo essere felici di avere qualche comodità ma è sempre roba fuori da noi, possiamo essere molto più felici quando ci arricchiamo di valori che non ci possono rubare, come la generosità e la quiete che impreziosiscono le nostre vite…
L’artista che insegue la carriera e la riconoscenza pubblica, ha già venduto se stesso! E la sua stella è già in declino, di lì a poco inizia la sua rovina: la perdita dell’ispirazione e sovente anche di se stesso… Quando vi innamorate di una canzone, vi innamorate sempre di una canzone scritta da un artista emergente, perché dopo qualche anno dal suo successo vi arriveranno soltanto canzoni che ascoltate per abitudine, ma se fosse la prima canzone che ascoltate di quell’artista, nemmeno la notereste!
La forza che ci suggeriscono è un surrogato della vera forza…
Siate spettinati e ogni capello andrà dove deve andare, se sistemate continuamente la vostra capigliatura, essa prenderà la forma addomesticata di un giardino curatissimo, ma lontano anni luce dalla vita vera di una foresta…
Quando in una città, appaiono sull’asfalto fili d’erba che lo bucano, alzandone i contorni…, si dice che la strada si è rovinata; invece è li che nasce la vita, è lì che una coperta d’asfalto sul nostro cuore, non lo renderà mai del tutto impermeabile…
PERCHE’ SIAMO VIVI!
E la forza della vita è maggiore della morte che ci vogliono fare imparare!
Quell’asfalto che si buca mostra la nostra vera natura sotterranea, e anche se la copriremo ancora, troverà sempre la forza di sbucare con forza altrove per sorprenderci e per rammentarci che la vita và raccolta dal basso, perché solo così può crescere!
Rué, 19 maggio 2013