Ho corso più veloce del vento, e non sono diventato il vento! E non ho vinto il vento!
Ho lavorato per milioni di ore, e ora che vado in pensione il lavoro sembra non avere più bisogno di me, ed ignorarmi!
Ho studiato e approfondito ogni capitolo della scienza, ho sperimentato con cura e....sono sicuro....non ho capito nulla del mondo!
Ho guadagnato in un giorno quello che dieci operai guadagnano in un anno, e il denaro mi disprezza: non mi rende felicità!
Ho vinto centinaia di gare per le quali mi sono preparato oltre i limiti umani, e ora perdo la vita contro una banale malattia del sangue che mi divora!
Ho scalato le classifiche delle vendite e i miei dischi sono entrati in ogni casa e in ogni amore, e io non sò cosa sia l'amore; nè ho mai raggiunto l'ombra della felicità, sempre ad un passo da me e pensavo che fosse la mia figura a scatenare quell'ombra, invece l'ombra mi precede e io pensavo mi seguisse!
Ho pensato per tutti: per me, per mia moglie, i miei figli, la mia amante, i miei amici, i parenti,.....li ho sistemati tutti bene e loro....loro mi chiamano soltanto quando gli servono soldi e favori; mai per amore o per una parola dolce, e quando accade c'è sempre un secondo fine!
Ho imparato a resistere ad ogni emozione che mi distraesse dal mio fecondo lavoro, dalla mia proficua professionalità, dalla mia amata carriera, dai miei affari e dai miei studi, sono diventato una corazza impenetrabile; ed oggi ho paura dell'aria che respiro e la faccio accuratamente analizzare da un bravo mago di mia fiducia, ma non lo posso dire in giro....., io sono una fortezza per tutti!
Ho rotto il naso a mio nipote con un pugno quando aveva quattordici anni perchè faceva rumore col motorino, e oggi che le mie gambe si sono piegate sotto la frattura di una vertebra e - vecchio - cammino col girello, quando lo incontro vedo il suo naso storto e penso che è stato fin troppo facile per me, robusto quarantenne d'allora, approfittare di un ragazzino; ma con la vita oggi non ho più pugni da dare e devo imparare a incassare da quel ragazzo - ormai adulto - col naso storto!
Ho una simpatia innata per le donne e loro per me, e ho consumato più lenzuola che giacche, ed ora con qualche anno in più e il medico che mi ha detto che la mia patologia non mi consente l'uso del viagra, mi sento solo e vuoto perchè il mio letto non sà dormire e non conosce carezze d'amore, ma solo di sesso!
Ho fatto il pane per tutta la vita per tutto il quartiere per lavoro per soldi per non far mancare mai il pane in casa, ho una bella pancia a nord e una gobba a sud, ma non ho mai spezzato il pane con qualcuno e fratello per me era soltanto chi pagava subito; ed ora un prete magro spezza un pane magro con tutti e chiama tutti fratelli e si nutre dell'immenso, mentre io ingrassavo con un pane pesante ma non ero mai sazio!
Ho fatto pace col muro che continuava a guardarmi stupito che io facessi altrettanto, ma in quarant'anni di carcere non gli avevo mai chiesto se avesse un senso il tempo, e lui scriveva le date che io leggevo nel calendario senza spiegarmi mai nulla; poi un giorno l'ho preso di petto e gli ho chiesto il conto dei giorni e lui mi ha detto "non è passato ancora nemmeno un minuto perchè tu ancora non hai capito nulla"; gli ho domandato " che cosa dovevo capire?"....."Il tempo serve per spogliarsi dei beni materiali e rivestirsi di quelli spirituali e accumulare ricchezze autentiche, e tu invece hai sempre sognato il giorno in cui saresti uscito di qui, per continuare ad accumulare ricchezze terrene, che soffri nel tentativo di impossessartene e poi soffri quando ce l'hai perchè non ti hanno dato nessuna felicità".
Questa fu la sua risposta!
E io girai le lancette dell'orologio al contrario e vidi che "quel tempo" davvero portava felicità, e quando finalmente uscii mi accorsi che il carcere era stata la mia vita, che per quarant'anni era stata ricchissima di cose vuote e di mezzi dei da portare nel portafoglio; e mi considerai soltanto per quello che effettivamente siamo: figli di Dio!
Non fui io a trovare la felicità, ma fu quell'ombra che mi precedeva a fare un passo indietro e ad accogliermi; ora potevo fare pace con la vita e la mia condotta trovò la serenità nei gesti semplici di una vita ispirata al Vangelo!
Nella bufera delle giornate piene di "io" mancherà sempre quella "D" indispensabile per farne un Dio!
La bussola quando viene continuamente agitata non segna più il "Nord", perchè il suo ago impazzito si sposta in continuo verso "nessun nord"; occorre fermarsi, occorre farlo davvero e trovare l'unico "Nord" che esiste!
Siamo sotto al cielo!
Rué