Lo hanno quasi ammazzato, a furia di colpi di portafoglio “sulle teste”…
Lo hanno davvero annacquato, a furia di aggiungere acqua al vino santo…
Lo hanno quasi prosciugato, a forza di aggiungere dolcificanti che come spugne assorbono ogni valore su di sé, e lo sottraggono alla vera Fonte…
Lo hanno preso in giro e raccontato ai bambini come una fiaba…
Lo hanno portato al mare e in montagna e in città d’arte, fuori CASA…
Lo hanno svestito della LUCE e rivestito di luci e colori commerciali…
L’hanno promesso e mai mantenuto…
L’hanno atteso tutto l’anno, e scavalcato con un buon pranzo…
L’hanno messo a tacere tra negozi e botteghe, alla ricerca disperata di qualcosa che non significasse: NATALE…
Hanno svuotato un sacco di grande peso, per riempirlo di cianfrusaglie luccicanti e sorde…
L’hanno invitato a scendere dalla croce per venire a festeggiare almeno un giorno, e poi il giorno dopo l’hanno inchiodato meglio di prima, per essere sicuri di non vederselo in giro: a elemosinare, a dormire sulle panchine, a sporcare città civili…
Quanti colpi!
Povero Natale!
Però hanno dimenticato di scolpire nei loro cuori la PAROLA che ci ha lasciato, e soprattutto di forgiare gambe robuste per farLA camminare, e soprattutto di disseppellire dalla sabbia del deserto le azioni con cui EGLI resistette alle tentazioni…
Però hanno dimenticato la carità, e trasformato le beatitudini in una bella pagina letteraria di sapore poetico - da non prendere troppo alla lettera…
Però si sono allontanati velocemente con le loro auto lussuose per raggiungere mete vacanziere, per non concedere troppa forza al rito e troppa poca al riso (il ridere)…
Però non hanno piegato la testa davanti all’UMILTA’, che si china verso gli uomini e lava i loro piedi per insegnare proprio a chinare il capo per poterlo alzare sull’oltre…
Però non hanno spento nei loro cuori le invidie e i pensieri cattivi, ma li hanno travestiti di mille lucine colorate - come sepolcri imbiancati - perché non si vedessero e sembrassero buoni…
Perché non sanno ma s’hanno!
Non sanno più cosa festeggiano, ma s’hanno da fare queste feste…
Propongo per primo a me stesso, e anche a chi leggendomi si trovi in accordo, di smetterla di colpire il Natale con botte e botti che lo riducono a una vigilia di capodanno, smetterla di colpirlo nel cuore del suo significato svuotandolo di Dio e riempiendolo di mio…
Propongo invece di accogliere il Natale in modo da Scolpire nei nostri cuori quella Parola!
Cogliere l’occasione per sintonizzarsi su quelle onde che tanto lontano ci possono portare, dove anche la scienza deve andare a piedi nudi; perché non occorrono nozioni umane per incontrare la sapienza divina…
Cogliere l’occasione per passare dalle parole ai fatti, e smetterla di perdonarsi o tentare di allungare o allargare il Vangelo a nostro comodo per poterci passare: il Vangelo è una strada stretta e stretta deve rimanere perché porta alla Libertà e alla vita eterna; qualsiasi percorso terreno: di studi, di esami, di formazione, ecc…, passa per una via stretta e faticosa; ma è soltanto chi persevera che la raggiunge, chi tenta di “slargarla” per poterci passare meglio, finisce come i farisei: bravi con le parole, duri con gli altri ma teneri con sé stessi…, quella è una strada che porta da un’altra parte!
Voglio tentare di Scolpire il Natale nel mio cuore, perché si veda tutti i giorni dell’anno e si veda anche quando è buio, perché Natale è proprio la Luce che viene a squarciare le tenebre della notte.
Rué, 23 dicembre 2012