Violento?
Una furia?
Prepotente?
Arrogante e prevaricante?
Senza freni?
Impazzito?
Ma quando mai, no…, niente di tutto questo!
Semplicemente senza catene, almeno senza catene che vadano contro la mia morale, che vadano contro i miei principi, che vadano contro la mia personalità.
Sono sempre stato così, e semmai l’età che avanza anziché togliere – come spesso accade cogli anni – ha aggiunto carattere al carattere, ha aggiunto sicurezza al dubbio e coscienza all’istinto.
C’è chi, quando si trova tra mille pareri opposti - simili tra loro, anziché riflettere sulla validità della tesi che sostengono, si accoda come una formica senza sapere dove si sta andando; l’importante è il numero, non la destinazione; pare che conti di più l’essere condivisi, l’essere parte di una comitiva numerosa, che la destinazione desiderata…
C’è chi, trovandosi con un titolo di studio inferiore, dà ragione a chi non ce l’ha, perché pensa che un pezzo di carta possa sostituire un pezzo di cervello…, e nemmeno prova a ribellarsi anche quando è evidente il torto di chi – con una dittatura di carta – pensa di imporsi sfruttando l’altrui soggezione…
C’è chi ha un amico, un fratello, un collega ricco; e se lo tiene buono buono perché “io non sarò mai ricco, però potrò stare a tavola con lui e avere da lui qualche pensiero utile…”
C’è chi cercando un lavoro lo trova, e il lavoro che trova disabilita la sua natura o strattona la sua morale, ma "se rinunci non ha voglia di fare un cazzo" e allora…, segui le altre formiche, chissà che andranno a prendere qualche bella briciola avanzata da una pancia in overdose di lavoro; di stì tempi buttala via…
C’è chi ascolta Donatello e ammira lo stiacciato scultoreo di Beethoven, legge le poesie di Belen e non perde un film di Vanzina… si sa - più che l'ordine e la comprensione - ciò che davvero conta è il nome: dietro c’è sempre sostanza e se tanta gente li ammira vuol dire che hanno una lampadina in fronte; uno poi resta informato su come va il mondo e su quale bandiera alzare oggi e domani e sempre…
C’è chi bacia la terra dei suoi avi, e scaccia - da bravo padrone di casa - chi arriva tardi e dopo e male e senza soldi e magari senza nemmeno un lavoro…
C’è chi non ne ha voglia, e parcheggia la sua noia in un qualsiasi itinerario stampato e si sente forte di tutte le cazzate raccolte da terra, perché hanno un peso che lui stesso ha patito con la rinuncia alla sua vita…
C’è chi pensa che un accordo sia la somma di medesime note ripetute all’infinito, e non si è ancora fatto capace che l’accordo è l’espressione multipla di tante note diverse che collaborano per un risultato uniforme, ma sempre in tensione per andare a risolvere sulla nota che più gli è vicina…
La mia vita è un’arrampicata solitaria, e benedico Dio per questo!
Non sarò mai contro chi, ma contro cosa; mai contromano, ma percorro una via nuova che si fa amici tra i reietti, un sentiero che si inerpica tra i sassi e non paga il casello di una qualunque comoda autostrada; senza catene che non siano di cuore, non mi inchino all’imperatore di turno, e non sarò mai il numero 2 di nessun grande, sarò sempre il numero 1 di me medesimo.
Resterò fedele a quell’anima che contiene il mio corpo, e non userò quest’ultimo come se fosse la primiera, ma tenterò di vincere la partita con la morte e lascerò il gioco delle carte a chi crede nella fortuna…
Rué, 8 maggio 2013