Notti bianche: c'è chi si gode la deriva dell'umano e chi lamenta un volume da guerra!
Sicuramente la musica è "altra", ma per molti è solo "alta"!
Far qualcosa male, è peggio che fare niente bene!
La musica da intrattenimento - quale si può proporre all'interno di un programma da notti bianche - dovrebbe pur sempre stimolare le persone verso sentimenti buoni; e invece il volume e sovente il "genere musicale" imitano solamente la prepotenza, perché questo è il "sentimento" più in voga oggi!
Ritengo inoltre che se il "far qualcosa" significa "un qualcosa" che soddisfi qualcuno e castighi qualcun altro - che non può cambiare provvisoriamente residenza, non è un "far qualcosa" ma un atto di prepotenza della "cultura" (e qui le virgolette si impennano!) dominante, su tutti quelli che si accontentano di un vivere civile.
Aggiungo che "far qualcosa" - pur nel rispetto del divertimento di una notte bianca - potrebbe anche essere qualcosa di stimolante per cuore e cervello, anziché spingere solamente verso l'ennesima birra (per questo i locali amano così tanto questi strapazzi)!
Questa è musica che istiga "sentimenti" dalla vita in giù!
Dalla tanto amata-odiata America, importiamo solamente la musica-pattumiera, ma ad esempio il rinnovato rispetto che il suo popolo ha coltivato per la musica acustica - e di conseguenza il tipo di approccio più intimista - nemmeno ci hanno sfiorato...
La musica, per esprimere sentimenti e pensieri ha bisogno anch'essa di spazi, e questi spazi sono mentali e fisici; non ho nulla contro la felicità delle notti bianche, però il divertimento di un popolo è anche espressione della sua sensibilità!
Gridare la musica uccide la musica, che invece cerca il silenzio per suggerire nuove strade nel cuore...
Non sto certo elogiando le atmosfere patinate di certa musica da salotto, dove impera lo charme e l'eleganza e il solo respirare un po' più forte viene tacciato di cafoneria; al contrario, ritengo che anche questa sia un'altra arma estremamente efficace per distruggere musica e musicisti.
La musica non è una patria, ma un luogo!
E come tale, non dovrebbe essere oggetto di scontro - ma di incontro!
E invece assistiamo sempre più a città e cittadine che si attrezzano per sputare veleno dall'alto di palchi "onnipotenti", trasformati in scenari da guerra; perché la gente arriva già bevuta o con la birra in mano, in un luogo che dovrebbe offrire una pace ben maggiore di un surrogato della felicità?
Si è stravolto completamente il significato della musica, conseguentemente allo sviluppo dell'elettronica che ha sostituito il valore col volume e gli effetti sonori!
Riprendiamoci la musica!
Non sono sicuramente contro l'uso delle nuove tecnologie, anzi ritengo che informatica ed elettronica - quando ben usate - siano grandi amiche della nostra arte; l'importante è stabilire che queste devono essere al servizio della musica: non al di sopra, non sostituirla, non boicottarla, non contaminarla con surrogati che imperano nel tempo di una stagione - e alla successiva sono già vetusti!
Siamo in un era in cui le nuove teconologie...
Hanno reso possibile la costruzione di strumenti musicali di una perfezione inimmaginabile fino a poco tempo fa...
Hanno reso possibile la registrazione e la riproduzione dei suoni prodotti da tali strumenti, con una similitudine impressionante all'originale...
Hanno reso possibile la proiezione di filmati durante un concerto e la realizzazione di dvd musicali...
E tanto altro ancora!
Ma quasi mai questi strumenti vengono usati a favore della musica, ma troppo sovente soltanto per sovrapporsi a questa per svuotarla di significato; e svuotando di significato l'arte e riempiendo questi vuoti con un uso improprio di tecnologie, contribuiamo a svuotare i cervelli ed i cuori di coloro che ci ascoltano!
Contribuiamo alla deriva dell'umano!
L'arte dovrebbe essere un luogo di ampio respiro al quale l'uomo anela, inceve troviamo tanta musica fatta per istigare alla violenza, perché di violenza è nutrita.
Si è generata una confusione arrabbiata, infusa da un'esigenza (una volontà!) di fare musica come produzione di divertimento e compenso!
Ma l'arte è tutt'altro!
Mai, come da quando si suona dappertutto dal vivo: nei locali, nelle strade e nelle piazze, nei festival, nelle occasioni gestite dai comuni per le loro strategie politiche e in quelle gestite dai commercianti per i loro affari commerciali, nelle fiere e nelle balere..., mai come adesso si assiste ad una deriva tanto umiliante quanto dilagante della nostra Arte!
Riprendiamoci la musica!
Rué Libertà, 20 luglio 2014