E’ quella che si prende un pezzo di legno e lo si trasforma in un oggetto magico che suona, che prende il nome di: strumento musicale…
E’ quella che si prende quel pezzo di legno tra le mani e passandolo sotto le nostre dita, si accende: e ci lascia la musica addosso…
E’ quella che non ce n’è due uguali…
E’ quella che suoni cento volte lo stesso pezzo, e non ti viene mai due volte identico…
E’ quella che si consuma sotto le nostre dita ed è attaccata alla pelle più dei vestiti…
E’ quella che nasce dal cuore, si sposa col cervello e partorisce fuoco vivo, non finti caminetti da città con le fiamme simulate per il piacere della vista: perché la vista - sciocca - potrà forse anche cascarci, ma il cuore no, la pelle no…
E’ quella fisica, che viene il male alle mani e alla schiena; non produce un ipnotico riff sempre uguale generato da una macchina che l’uomo ha programmato, e che può variare soltanto modificando la programmazione; non è simile alle invenzioni algoritmiche degli effetti grafici di windows media player, e non rispetta nessun ordine riconducibile a qualsivoglia scienza o regola: accade dentro! Semplicemente!
Accade e smuove dentro, intona gli stonati e insegna a suonare anche agli analfabeti e a quelli che a scuola andavano così così: ma perché?
Perché appunto: accade!
Non è una cosa che si calcola e vinca il più intelligente e il più colto, no!
E’ una cosa che accade, che vivi dentro, e il “tirarla fuori” diventa poi il mestiere che insegno volentieri, perché avvicino qualcuno ad uno strumento che è capace di toccarti l’anima; perché è vivo lui stesso: discende da una pianta e dal lavoro di un artigiano che con le sue mani e il suo cuore, hanno reso un manufatto che a chi lo usa con sincerità, diventa più caro dell’acqua al suo mare…
Ma cosa vuol dire usare una chitarra con sincerità?
Non farne un mestiere!
Ma uno stile di vita!
Avete presente quei motociclisti che amano i custom?
Loro – a differenza di quasi tutti gli altri motociclisti - non sono tanto interessati alla velocità o alla ripresa della loro moto, alle potenze estreme e nemmeno alla silenziosità del motore o alle comodità delle diavolerie elettroniche alle quali rinunciano volentieri…, loro amano la moto come stile di vita, per loro il viaggio non è in funzione della meta, ma è il viaggio stesso la meta, perché si immedesimano completamente nello stile di vita del viaggiatore perpetuo e lento…
Il viaggio diventa la vita, e tutto il contorno - che gli altri motociclisti si perdono per la smania di correre e pennellare curve sempre più basse e veloci - si fonde con chi lo vive: in un’unica strada che racconta e che si racconta e in cui le emozioni tutte, diventano: la storia personale…
Ecco, a maggior ragione un musicista, deve sempre fare attenzione a cercare sempre e soltanto la sua anima, senza appisolarsi su soluzioni che promettono sconti; in realtà quegli sconti arriveranno proprio sull’autenticità e l’unicità della loro musica, che sarà appunto inflazionata dall’uso di macchine musicali anziché strumenti musicali.
Cercare la propria anima corrisponde a cercare la fonte, la sorgente da cui tutto nasce!
Quando si arriva a "toccare" questa fonte, la musica che nasce è di grande utilità e crescita per tutti: per sé stessi e per coloro che ascolteranno; perché ascoltare una musica che nasce dallo spirito, nutre lo spirito.
E quando l’uomo – qualunque uomo – vive soltanto per appagare i bisogni corporali, dopo un po’ va in crisi; qualcuno va in analisi da uno psicanalista, qualcun altro comincia a mangiare come una balena, qualcuno si fa l’amante – e così stà ancora peggio, qualcun altro sta male e non trova nessuna uscita…
La “musica manuale” è una cura naturale in tutti i sensi, e alla fine saranno tutti i sensi a ringraziare!
Rué, 25 gennaio 2013