Da quest’angolo di mondo sperduto tra i monti monferrini,
Come una coperta buona a scaldare la notte
Come un sentiero tracciato da un dito più lungo del mio
Come un silenzio animato dalla voce sottile di vento leggero e cauto
Come una carezza dolce e materna,
Serpeggia nei cieli: la via lattea
Milioni di schegge corrono di luce vestite
Tessono nei cieli un abito leggero,
Un fiume di luce scivola tiepido
Su un tappeto di velluto nero grandinato di perle lucenti
Un tonfo nel cuore,
Poi muto!
Anche il sangue tace!
I potenti della terra si sbranano altrove
E la gravità si fa brezza
E la schiena è un cilindro di aria soffice
E il viso proteso al cielo, l’ombra lunga
Una siepe di bosso tratteggia la strada
E la terra zitta!
Il bosco immobile d’un rispetto grave
L’anima sulle labbra sussurra docile un canto
E ancor non sa che è una preghiera
Mezzo cielo e mezza terra
L’uno steso contro l’altra e in mezzo l’uomo
La gravità dell’anima è forte
Più di quella della terra
E il respiro più leggero del corpo
Anche la notte è fatta di Luce
Padre, gettami un laccio
Sostieni il mio cuore nelle notti di nebbia
Quando la malinconia dipana gomitoli di spine
E la tua luce che dipinge nei cieli attimi di eternità
Come gemme sospese di candido amore,
Non trova una fessura per trapelare la Tua grazia.
Come la via lattea in cielo
Scava nel mio cuore una galleria profonda
Che conduca questa preghiera leggiadra
Alla soglia del Tuo cuore
Ruè