Entrare in una ricevitoria e “giocarsela”…
Uscire sconfitto, perché a nulla giova.
Fare la fila per accedere ad un gioco tv, dove si possono vincere tanti soldi, poi piangere in rete davanti a milioni di spettatori: per i soldi: perché arrivino, o perché sono sfumati…
Investire la propria vita in una carriera promettente e rinunciare a serate libere, a frequentare persone e a coltivare passioni, e ridursi a salutare i propri figli la sera quando già dormono, perdersi tutta tutta tutta la vita per “giocarsela”…
Migliorare, ma migliorare in che?
Quand’anche si vincessero tanti tanti soldi…
Quand’anche si facesse una carriera esagerata…
A cosa serve tutto questo, quando ciò che si ottiene è esattamente l’effetto opposto: vivere male anziché vivere bene, anziché migliorare?
Vivere la vita equivale ad averne una, intanto!
E poi coglierne tutti i colori: famiglia, affetti, passioni, lavoro, tempo per vivere e studiare e pregare!
Quando si fanno tutte queste cose, se vendiamo tutto il nostro tempo in cambio di denaro, che ci promette tutto e non mantiene mai nulla?!
Migliorare significa avere tutte le cose che servono, che non sono certo tutte cose che si possono acquistare; molte sono le cose che si devono raggiungere invece!
Niente…, a parole tutti trovano sensato il ragionamento, nei fatti troppi si perdono e non si trovano più, mai più; perché poi si entra in una spirale dalla quale non si riesce più ad uscire, molto simile ai malati di facebook!
Si parte pensando: me la gioco, voglio vincere; e si finisce non solo col perdere, ma col perdersi ed allontanarsi anche da chi ci stà cercando, sempre!
Rué, 27 settembre 2013