L'urlo a volte può essere liberatorio, e trattenere l'espressione materiale della violenza!
Ma l'urlo può anche essere la vittoria della natura sulla morte che la circonda, oppure la vittoria della musica sul silenzio che la circonda.
Vecchie parole, scritte e cantate nel lontano 2003, mi sembrano ancora attuali, e una proposta intelligente per trattenere la forza distruttiva del male e far trionfare il bene in ogni sua forma...
L'urlo a volte libera una tale forza che può trasformare la paura in coraggio, il silenzio in musica, l'offesa in proposta, l'ignoranza nell'intelligenza del mare, l'attesa in pazienza, la morte in resurrezione!
L'URLO
E' selvatico ed irriverente
Scende giù per le valli, su per i monti
Come una moto da cross
E' violento e selvaggio
E' rabbioso
E' catene spezzate, chi stappa la vita
E' dolore consumato
E' il filo d'erba che buca l'asfalto
La mano deforme d'un pianista
E' la pazienza del mare sull'ignoranza
Quando si alza sopra il vento
E lo spinge dove
Come una vittoria estrema, c'è vita
E si sente la spuma del mare
Lambire la sfida:
Esce dal cuore e si prende la voce!
L'urlo è come una frusta
Che coagula le offese subìte
Tra le spine d'una rosa selvatica
A difesa di un atto d'amore: la vita!
Rué, 8 maggio 2012