LA FAMIGLIA E' COME UN TAVOLINO!

C’è qualcuno che vuole farci credere che la famiglia sia il nido delle perversioni e dei maltrattamenti e dei femminicidi…

C’è qualcuno che vuole farci credere che la famiglia sia la tomba dell’amore…

C’è qualcuno che vuole farci credere che la famiglia sia l’habitat naturale del maschilismo, dell’invidia e dei rancori…

C’è qualcuno che vuole farci credere che la famiglia sia inutile ed il matrimonio un contratto che distrugge l’amore - quando c’è…   

C’è qualcuno che vuole farci credere che la famiglia nasconda ogni nefandezza umana – dai soprusi agli abusi quando non agli omicidi…

C’è qualcuno che vuole farci credere che cercare di tenerla in piedi quando è in difficoltà, non sia altro che un atto di egoismo e insicurezza…, che è meglio mollare tutto e innamorarsi e partire in una nuova storia – sicuramente migliore…

C’è qualcuno che vuole farci credere che la famiglia sia una forma primitiva di comunità, oggi superata dalle società più evolute…

E tante altre cose!

Ma non è così, e per fortuna!

In un’epoca di demonizzazione di Dio e di esaltazione di ogni trasgressione, in un’epoca in cui chi non si accoda alla modernità è da rottamare, in un’epoca in cui anche la scienza vuol metterci mano a “perfezionare” la natura e a insegnare la nuova “cultura delle certezze”, in un’epoca in cui tutto ciò che non stupisce non commuove - e ciò che stupisce diventa immediatamente la nuova moda, in un’epoca in cui gli animali sono più coccolati di tanti bambini nel mondo…

E’ facile dire che tutte le colpe vengono dalla famiglia e suoi derivati – leggi: legami perenni, coabitazione, ecc…

In realtà già gli animali più intelligenti come il lupo, il cigno e molti volatili, fanno coppie stabili che accudiscono i figli assieme; e quando il nostro cane ci dà prova della sua fedeltà, noi premiamo questa sua tendenza e lo paragoniamo all’uomo…

Sicché la natura della famiglia, si presenta a noi fin dalle forme più semplici di vita, ma che con noi condividono alcuni sentimenti!

La famiglia - se vissuta in maniera corretta – è la prima cellula della società: dove si impara a rinunciare – giustamente – a qualcosa, per un bene più grande e comune: l’amore; dove si impara a relazionarsi con persone di età e bisogni differenti come i fratelli e sorelle più grandi e più piccoli, i genitori i nonni, ecc…; dove si impara l’amore che trascende, cioè non quello figlio della passione – che poi appena la passione termina si dice “oh, l’amore è finito!”  

L’innamoramento non è altro che la “messa in moto” dell’amore; sovente l’amore vero inizia quando la passione è già più debole, proprio perché necessita di quella purezza che a volte una passione prepotente può offuscare, ma è peraltro necessaria almeno nella sua fase iniziale dove occorre sfruttare tutte le “calamite della natura” per avvicinarsi: sicuramente non soltanto la passione, ma altre forme istintive che incollano cuori apparentemente opposti…

Quando un uomo razzista si innamora di una donna di colore, è in quel momento che capisce che ci sono cose che vanno ben al di là delle sue idee e delle sue presunte certezze…

Quando una donna che predilige la staticità si innamora di un uomo sempre in giro e mai a casa, è in quel momento che comprende ciò che prima gli era offuscato dalla sua “ragione”…

Se una famiglia è una buona cellula della società, allora essa sarà aperta alle altre cellule - e non chiusa, e si potrà avere un organismo più sano; perché le cellule sociali sono proprio queste: le famiglie…

Non un paese di milioni di single, ciascuno che si abitua a provvedere e pensare soltanto a sé stesso; perché uno dei motivi per i quali le società cosiddette evolute si stanno sempre più chiudendo agli altri e ai loro problemi, è proprio quello di non vivere la cellula famiglia fin da piccoli.

Ma si parla della famiglia soltanto quando ci si può riferire a qualcosa di negativo, ad un fallimento; perché la moda trainante pretende questo, e i deboli seguono la scia senza riuscire a guardare nel loro cuore, dove compare l’amore vero!

Come si parla della provincia come di un ambiente desolato nel quale maturano i peggio sentimenti e le azioni più gravi…

Ma si guarda soltanto a quella provincia nata intorno ad un esigenza di vivere un po’ fuori senza allontanarsi troppo dal lavoro e dalla città: cittadine dormitorio che non hanno più i servizi e i vantaggi della città, ma nemmeno la libertà, l’armonia e la natura: ecco dove nasce poi la bruttezza di certe azioni…

Ed ugualmente non si citano quelle famiglie dove viene insegnata ai figli la condivisione nel rispetto di ogni diversità: di età sesso o capacità; non si citano quelle famiglie dove l’amore tra i coniugi non è “una palla” ma una perla che esporta amore anche fuori di casa, ed è un esempio per le giovani coppie; non si citano quelle famiglie dove la presenza di un disabile o di un nonno anziano ha portato sì un cambiamento nello stile di vita, ma ha unito e saldato come nessuna passione può fare; non si citano quelle famiglie dove si vive con pochi spiccioli ma i figli adorano i genitori e i fratelli…

La Famiglia è come un tavolino: sta in piedi bene finché ha tutte le sue gambe sane; se qualcuna cede, mette in crisi la stabilità globale; è importante che i genitori si amino davvero e non siano solo spinti da passione…

Ragazzi di oggi, a cui è stata rubata la famiglia per una dannata moda devastante, riprendetevela con tutta la forza che solo l’amore può!

Rué, 6 novembre 2013

LA FAMIGLIA E' COME UN TAVOLINO!

Nessun commento trovato.

Nuovo commento