Voglio riproporre questa sera il testo di una vecchia canzone che ho scritto nel 2007, anno della mia "Via di Damasco", della mia conversione, della mia folgorazione insomma...
Silvana è una cara amica del Selvaggio - mezza montagna dove trascorrevo l'estate da bambino e da ragazzino - alla quale è dedicato il ricordo; quel caro ricordo di tutte le esperienze che abbiamo fatte insieme e che in fondo mi tenevano lontano dal gruppo dei vacanzieri ordinari figli della buona borghesia.
Ero di fatto molto più assimilabile ai ragazzi del posto come Silvana appunto; non c'è stato amore in senso fisico tra noi, ma qualcosa di molto più grande ci univa, e la natura...
L'ho rivista una sola volta da adulti e ho scoperto che è diventata una dolcissima mamma...
Eppure eravamo proprio scapestrati, dormivamo nei boschi e scalavamo il letto dei torrenti, sempre in mezzo alla natura con gli animali accanto, eravamo attirati dalla natura come le api dal miele, volevamo scoprire tutto dal vivo, non sui libri: il bosco era il nostro libro... e il silenzio della notte era grande abbastanza per contenere tutte le nostre domande...
Avrei scoperto soltanto molto anni dopo che quelle esperienze avevano a che fare più con l'eterno che col presente, così come sarebbe stato poi per la musica e tutta la mia strana vita...
A pié di pagina del testo della canzone scrissi allora le seguenti parole:
"Chi non è capace di provare emozioni, è condannato ad applicare la logica ovunque, nel tentativo fallace di spiegarsi cose che di fatto non può comprendere!"
IL SEGRETO DELLA VITA!
E l'estate penzola dai miei ricordi
Come la notte vuole i suoi sogni...
E le terre vergini d'uomo
Che io e Silvana osavamo nutrire
Dei nostri passi e d'amore
Per la vita
E la natura selvaggia
Che gonfiava i nostri cuori
Di libertà e speranza
Vicino al torrente
Sentivamo la presenza di Dio
Fra quegli alberi immensi
Non temevamo nulla
Sdraiati contro il cielo
Sdraiati come il cielo
Sdraiati sotto il cielo
Con le stelle nel cuore
E i pensieri cullati
Dal vento caldo
Sciolgono ogni dolore
E l'anima affiora sulla pelle
La posso vedere nei suoi occhi
La posso sentire sulle sue labbra sospese
L'erba alta ha il suono del mare
Un poco grosso
I solchi della terra tracce infinite
Come la nostra curiosità
E le nuvole galleggiare in un cielo terso
Come un lenzuolo lanciato nel vento
Sporgono il ventre verso la terra
E la terra zitta!...
Il latrare lontano dei cani
Sussurra lento il tramonto
Che incendia la valle
E dipinge sulle pietre frammenti dorati
Una luce buona spinge
Dalla mente al cuore
Il segreto della vita...
Rué, 12 aprile 2012