Attenzione a non sbagliare però!
Quello vero trattiene a galla, ma quelli non autentici ti lasciano scivolare in fondo al mare..
La vita nasce con un parto e muore con un parto; tutto sta a capire dove appoggiarsi nel frattempo…
Da un parto all’altro siamo lasciati in mare e la nostra sopravvivenza dipende in parte dalle nostre azioni, in parte dall’ascolto dei consigli di chi è più avanti di noi nel percorso, e soprattutto dai consigli di chi il percorso l’ha ideato.
Nella paura di fidarsi di chi suggerisce parole di vita eterna, ci lasciamo abbindolare dalle parole di chi vorrebbe garantirci una buona vita in terra e poi fallisce anche in questo!
Non tutti - però – quelli che sono più avanti di noi nel percorso, sono davvero interessati ad aiutarci ad attraversare questo mare nel migliore dei modi prima di approdare al porto (parto)...
In realtà molti stanno già affondando per le loro scelte sbagliate, e stanno cercando qualcuno (noi) su cui appoggiarsi usandolo come materiale di costruzione di una piccola zattera su cui tentare di salvarsi…
Ma ahimè, con una zattera – come tutti sappiamo bene – è possibile soltanto affrontare un piccolo tratto di mare perché poi questa si sfascerà contro la forza dei venti e del mare, e occorrerà cercare nuovo materiale (sempre noi) per costruire una nuova zattera nella speranza di affrontare indenni un altro pezzettino di mare…
Purtroppo però anche questa zattera si sfascerà ancora e poi ancora, e anche ammesso di trovare continuamente nuovi "passaggi" fino al porto (parto), l’ultima zattera si sfascerà contro gli scogli prima di entrare definitivamente in porto – nel quale non riuscirà mai ad entrare indenne!
Questo sistema fallace è quello che ci viene sovente consigliato da chi è più avanti di noi nel percorso, costringendoci poi a fare altrettanto con quelli più indietro di noi - appena un poco più avanti; quando ci accorgiamo della fregatura e pensiamo che oramai è tutto inutile, impossibile tornare indietro e rifare tutto…
Ma noi sappiamo già che andremo a schiantarci contro quegli scogli nella migliore delle ipotesi; tuttavia riteniamo lo stesso impossibile fermarsi e rifare tutto da capo - come se “perdere” un mese o un anno o cinque anni non valessero la salvezza finale…
I consigli che davvero contano per la “traversata” e un sicuro approdo in porto, sono ovviamente quelli di chi ha ideato il percorso; l’Ideatore ha voluto fare la stessa traversata con noi, affianco a noi, per illustrarci il cammino sicuro - e a Lui è riuscito bene, perché abbiamo avuto certezza della sua Resurrezione di fronte ai nostri occhi…
Molti uomini l’hanno sperimentato e continuano a sperimentarlo, e di questi “fari” ci possiamo fidare come guide per il nostro viaggio, perché non ci contano storie che la traversata migliore è quella più facile e più leggera, perché questo non è vero!
Ci mostrano il vero percorso per l’approdo sicuro in quel porto (parto finale), che non sarà il più facile di certo, ma è l’unico che conduce alla salvezza; del resto ogni cosa nella vita che porta un buon risultato, prevede anche sacrificio e costanza, ampiamente premiati dal risultato finale!
Siamo tutti bravi a spiegare ai nostri figli che se studiano avranno una vita migliore (il ché non corrisponde sempre al vero!!), siamo tutti bravi a spiegare che se sanno risparmiare soldini se li troveranno quando occorreranno più avanti (il ché non è sempre vero!!)…
Eppure non riusciamo a vedere più in là del nostro naso, e spiegare loro che per chi davvero vuole entrare in quel porto intatto, occorre seguire un percorso fatto di sacrifici e gioie, ma sempre sicuri di essere accompagnati dalla mano del Signore che anche nei momenti di difficoltà estrema ci conforta della Sua presenza e della certezza di un approdo sicuro per la vita eterna! (il ché è sempre Vero!!)
Il salvagente ci occorre in mare, ma questo non deve essere di materiale scadente, perché ci lascerà andare a fondo senza alcuna garanzia di sopravvivenza; dobbiamo affrontare la nostra traversata – seppur difficile - con un salvagente resistente ad ogni difficoltà e in grado di condurci intatti a quel porto!
Si chiama fede?
Si chiama la Ragione della Fede!
Rué, 19 gennaio 2014