L’aratro tirato dai buoi, può lasciare spazio al più moderno trattore…
Lo spettacolino che si tratteneva la sera nelle famiglie contadine, con lo zio burlone e il nonno cantastorie, può lasciare spazio al varietà più moderno proposto dalla tv…
La carrozza ha ceduto il passo alla più veloce e confortevole auto…
Anche la candela è stata spenta dalla luce elettrica…
E il telefono ha sostituito la corrispondenza…
Il lavoro è passato dai campi alle fabbriche e poi agli uffici…
Il cibo si è alterato e ammodernato, ma qualcuno dice che è meglio lo stesso…
Il computer e le moderne tecnologie hanno avvicinato milioni di uomini lontani, e ridotto a pochi minuti di clic: il lavoro di un anno di molte persone…
Il volo degli aerei ha rimpicciolito il pianeta che ormai si può traversare in poche ore…
Le moderne abitazioni sono ben riscaldate e hanno ogni comodità elettrica e non; mentre quelle del passato avevano bisogno di un gran lavoro per scaldare il camino, nella speranza che poi restituisse un po’ di calore, e ogni cosa che serviva veniva “spinta” da ore di lavoro manuale…
Le strade ora sono molto più caotiche ed evaporano nevrotismo ad ogni incrocio, però sono molto più comode e senza gravi scossoni come quelle del passato…
Si cambiano gli oggetti continuamente e si guadagnano più soldi per farlo più rapidamente possibile…
Il liutaio una volta intonava gli strumenti ad orecchio, oggi è munito di una macchina con una decina di cifre dopo la virgola e la precisione è garantita a chiunque; il liutaio una volta impiegava 80 – 100 ore per costruire un ottimo strumento che durasse una vita, oggi invece impiega 80 – 100 ore per costruire un ottimo strumento che duri una vita: certe cose non cambiano!
Sicuramente la modernità ha portato grandi vantaggi all’umanità, anche se questi vantaggi saranno davvero tali quando saranno a disposizione di tutti gli esseri umani!
Qualcosa – pur nella miglioria globale – andrà rivisto comunque perché stiamo bruciando il pianeta troppo in fretta e abbiamo perso la capacità di riciclare, che invece era tipica del tempo antico; anche il cibo a volte non è più in accordo perfetto con la natura e se da un lato è più controllato dal punto di vista igienico, sicuramente lo è meno da quello transgenico…
Però in fondo i rischi fanno parte del progresso e l’umanità deve progredire a tentoni, perché non si può conoscere il contenuto di una stanza prima di accendere la luce, l’importante è mantenere la freschezza di cambiare rotta quando ci si accorge che l’ago segna un altro nord.
Anche la cultura di conseguenza è in continuo movimento e capace di adattarsi velocemente ai nuovi stili di vita…
Però bisogna fare attenzione a non fare confusione!
Il Vangelo e i suoi contenuti, non sono aggiornabili, non sono sostituibili con la modernità!
Oggi si crede che una vita moderna debba avere presupposti culturali capaci di scavalcare ogni antico credo e ogni sapienza antica…
Ma se si afferma di accettare il Vangelo e di discendere dai suoi precetti, non si può poi considerare normale amministrazione: la formazione di coppie sempre provvisorie…
E considerare normale amministrazione: l’aumento a dismisura di una ricchezza economica, vista come premio del proprio impegno sul lavoro…
E considerare normale amministrazione: considerare fratelli di serie A e di serie B, a seconda della provenienza e del grado culturale e della pulizia personale e - perché no? - del capitale economico…
E considerare normale amministrazione: il non dividere nulla con nessuno…
E considerare normale amministrazione: la superficialità del vivere comandata dalla tv e dai ritmi frizzanti di una vita moderna…
E considerare normale amministrazione: andare a Messa la Domenica con un suv da 100 mila euro e dopo proseguire in direzione della propria esclusiva seconda terza o quarta abitazione…
E considerare normale amministrazione: ricevere il sacramento della prima comunione, con uno sfarzo da principi e una galleria fotografica più rumorosa della tentata omelia del parroco…
E considerare normale amministrazione: rimandare un matrimonio perché non si hanno i soldi! ma i soldi per fare cosa? forse che la celebrazione sia così cara…
E considerare normale amministrazione: dedicare l’intera giornata ad altre attività – pur redditizie e soddisfacenti – senza mai una preghiera per chi ci sta intorno e ne ha bisogno, e senza mai raccoglierci dentro noi stessi per ritrovare quel giusto equilibrio fra anima e corpo…
E considerare normale amministrazione: vivere barricati dentro le nostre case e i nostri uffici e i nostri centri commerciali, senza mai andare in mezzo alla gente e togliere il guinzaglio alla nostra fantasia per accorgerci che è d’amore che si vive…
E considerare ancora normale amministrazione: che il lavoro, lo studio, lo sport, lo shopping, il tempo libero: vengano prima della preghiera e del rapporto con Dio, perché non di solo pane vive l’uomo? ma infatti! l’uomo vive prima di tutto d’amore, questo il senso! non certo quello dell’accumulo preventivo delle ricchezze o della distrazione…
La modernità non può essere tanto larga da abbracciare anche la nostra sfera emotiva e spirituale!
Dobbiamo difenderci con tutte le nostre forze da un consumismo che tenta di consumare anche i valori dell’uomo, e tenta di sostituire la capacità perduta di riciclare naturalmente e biologicamente, con quella di riciclarsi all’infinito in amore o dietro la scrivania di una tentata fortuna, o dietro l’idea che la scienza venga per benedirci!
Il “padrone” del Vangelo non è chi lo vende nei negozi, ma chi l’ha vissuto, e se n’è impadronito!
Rué, 9 agosto 2012