Cambiare si può!
Non aspettarsi dal 2015 grandi novità - né sorprese piacevoli, quanto invece diventare noi stessi la novità e una sorpresa piacevole per il 2015.
Il 2015 ci ringrazierà!
Non colarsi addosso una serie di bubù e di immaginarie sfighe persecutorie…
Non nascondersi dietro al “così fan tutti”, per mascherare meglio i propri errori e inadempienze…
Non attendere che il nuovo anno ci riempia di bontà e ci scarichi addosso la sua gioventù, ma inebriarlo noi stessi di fantasia e colorarlo come un fiore di quell’onestà e bontà che tanto pretendiamo dagli altri…
Non chiedere al nuovo anno che ci faccia animo perché ne abbiamo proprio bisogno - derelitti come siamo, ma donare la nostra anima al tempo nuovo che verrà - e chiamarlo 2015 sarà un battesimo di gloria…
Non fare però come quando battezziamo un bambino, che facciamo una bella festa con tanti bei propositi e tanti sfarzi; e poi dal giorno dopo riprendiamo la vita di prima e ci dimentichiamo dell’impegno preso su di lui e per lui!
Sorridere è possibile anche quando si prova dolore: fa bene a noi e agli altri…
Chiedere scusa è semplice, basta una sola parola: scusa; e sembra essere davvero l’unica cosa che cancelli un’offesa e permetta di ripartire con amore…
Pensare che la felicità degli altri (vicini e lontani) è cosa che ci riguarda, non solo è possibile ma è anche utile; perché dalla loro felicità dipenderà anche la nostra tranquillità e serenità – le porte della nostra felicità.
L’invidia a volte è lecita se si osserva cosa ci circonda e quanta ingiustizia l’ha generata; però se si riesce a trasformare questo virus in un vaccino, si otterrà una forza enorme nell’inseguire la vera giustizia e anche le disfatte faranno meno paura - perché ci appariranno come tappe obbligatorie di un percorso difficile ma dall’esito certo: positivo!
La forza non è mai una forza di per sé: quando è usata per proteggere è una vera forza; ma quando è usata per distruggere e per sopraffare è la più grande debolezza a cui l’uomo non riesce a reagire – appunto per mancanza di forza!
Clandestino è chi è entrato dentro di noi senza il permesso di soggiorno della nostra volontà, e si chiama male; qualcuno lo chiama Demonio e bisogna ammettere che - anche se questa parola è un po’ demodé - assomiglia moltissimo a quello che ci succede quando siamo trascinati a commettere un’azione di cui i nostri sensi e la nostra intelligenza e la nostra dignità: si vergognano; ma dove la nostra volontà si arrende.
Augurare significa sperare che accada: ecco io spero che ci accada questo!
Rué Libertà, 30 dicembre 2014