In questi giorni di quasi fine agosto, con la pelle che ancora scuoce nuotate al sole cocente…
In questo brodo di fine estate che raccoglie sforzi di un anno e vacanze d’agosto…
In questo dopo-vacanza che ancora non è il via, e si sente una mano che ci trattiene ancora un poco e l’altra che già ci spinge verso l’anno nuovo…
In questa “domenica sera” dell’anno lavorativo, mentre sento la calma che sta per essere sventrata dai ritmi ossessivi che odio e che non riesco a tener lontani…
In questa sospensione…
Sento una mano forte dietro la mia schiena, che mi spinge oltre a compiere un salto sopra una voragine enorme, senza prima contare e pensare, senza prendere le misure, solo fidarsi e andare…
Ti guardo negli occhi per un attimo e mi accorgo che mi ami…
Ti guardo negli occhi e in un attimo mi accorgo che ti amo…
Posso fidarmi di chi riempie i miei occhi dei suoi, di chi riempie le mie mani di forza e calore, di chi riempie il mio cuore di coraggio, posso fidarmi!
In un contesto umano che ci insegna a trattenere ogni sguardo sul vuoto, ogni slancio senza una tabella precisa, ogni vento senza direzione…
Io sento di potermi fidare di chi può cambiare la direzione anche ad ogni passo, perché quel vento conosce la strada e io la imparo con lui; pizzico le note di una nuova canzone e scopro che era già lì nel mio cuore - prima che io la incontrassi.
Abbiamo un cuore conscio e un cuore inconscio; la mente si diverte a far la padrona, ma sotto il velo sa quando può fidarsi della sua ragione: quando il cuore acconsente con la sua Ragione.
E questa sera sento di potermi fidare!
Abbraccio il mare sicuro di non annegare, getto le mie mani oltre le braccia a spingere la fatica in direzione tua!
Io già convivo perennemente con l’estremo, e la normalità rappresenta l’eccezione!
Grazie di avermi toccato!!
Rué, 22 agosto 2013