DISTRATTI ≠ ATTRATTI!

Siamo distratti perché costa più sacrificio: l’essere Attratti!                        

Siamo distratti perché la giornata di lavoro ci svena e la nostra serata si allenta in un crepuscolo – dormitorio del cervello, dove al limite gli organi inferiori – dalla testa in giù – possono essere coinvolti per fare un po’ di sport o di giardinaggio…

Dove al limite il cuore si può “accendere” insieme alla tv per respirare emozioni che ci sorvolano e ci sfiorano fintanto che dura il film, ma che si spengono altrettanto velocemente insieme alla tv all’ora peggiore: quella di facebook!

Dove anche l’emozione di collettività viene sciolta in un “copia e incolla” che regala la vittoria a chi posta per primo e la desolazione dell’assenza a tutti!

Assenza: nel suo titolo più completo, totale!

Assenza di ragionamento, assenza dell’altro, assenza di emozioni vere che ci torturino le ginocchia come le pietroline infilate……

Quando si osa inginocchiarsi per la strada davanti al corpo morto di un ragazzo che ci ha lasciato per troppa assenza e troppa droga…

Quando si osa attraversare i binari della nostra vita per accedere a quelle altrui e scommettere di vederci meglio anche nelle nostre……, dopo!

Ma siamo distratti, abbiamo troppe cose per la testa, e alla fine non ne abbiamo veramente più nessuna; perché nulla ci appartiene più e noi - “liberi” come pretendiamo di sentirci – non apparteniamo più a nessuno e a nessuno dobbiamo rendere conto del nostro operato o non operato.

Siamo liberi di spendere ciò si è guadagnato e desiderare sempre l’opposto; ma ciò che ci rimane dentro e rende gioia alla nostra giornata è quell’inspiegabile sorriso della donna che lavava le scale ieri pomeriggio - mentre si arrivava al lavoro; sono le mani di quel calzolaio che dopo una mezz’ora che traffica per te al sabato pomeriggio per adattare una fibbia per una cintura, quelle mani che si licenziano da te sovrapponendosi alle tue - che cercano il denaro per pagare - con poche parole “nonò niente, non fa niente, non mi devi niente, buona Domenica”.

Sono gesti che stiamo dimenticando, nella fretta di pagare tutto, e di restituire tutto con soldi: chi ritiene di aver subito un torto non economico ma psichico o comunque immateriale, chiede invece un compenso economico e materiale; chi ha perso un proprio caro per un’operazione sbagliata vuole arricchirsi per il resto dei suoi giorni ricevendo un cospicuo “rimborso” in denaro, e vuole rovinare il chirurgo con questa punizione: sarà questa la sua guarigione?

Non siamo più attratti dall’altro e non ci innamoriamo più, perché scappiamo sempre.

Siamo sempre sulla difensiva e già ai primi incontri due innamorati anziché rischiare di perdere la testa per l’altro e di rendersi capaci di gesti epocali – che si racconteranno ai nipotini un giorno, rischiano invece di spendere tutto in sesso e di trapiantare il loro desiderio nel corpo dell’altro senza mai pensare all’altro veramente, a ciò che lo rende felice e che renderà felice anche l’attore del dono.

Siamo distratti e voliamo via veloce sulle cose di capitale importanza per la nostra anima che reclama il suo tempo e le sue risposte; ma ci soffermiamo su ogni minimo dettaglio della nuova diavoleria tecnologica, e pretendiamo dalla scienza che ci faccia vivere su questa terra più di 100 anni facendo sempre l’amore e viaggiando…

Per andare dove poi?

Se non troviamo la pace nemmeno quando attraversiamo gli oceani e raggiungiamo le spiagge più esclusive, se non troviamo la pace nemmeno quando conosciamo tutte le città del mondo e i loro cibi e monumenti, se non troviamo la pace nemmeno al ritorno di una lunga vacanza in splendide terre dove altri soffrono e noi invece andiamo per farci un safari o un fuoristrada più impegnativo…

Siamo sempre più dell’idea che meno ci fermiamo e meglio è!

Però ci lamentiamo proprio del tempo che manca per fare ogni cosa, ma se per caso ci si libera un attimo….subito a tappare il buco; dio non voglia che mi ritrovi solo con me stesso, qualcuno mi farà delle domande e io so già chi è, ma non voglio rispondergli perché lui non c’è, non esiste…

E poi comunque, pretende!

Pretende che io faccia una vita che è tutto l’opposto di ciò che oggi il mondo segue e insegue, pretende che io sia solo e non trovi persone che mi comprendano nella mia vita tanto pazza e solitaria.

Solitaria?

Bè, se la compagnia degli altri deve essere subordinata alla mia emulazione dei loro comportamenti…., in tanti casi è meglio seguire il proverbio: meglio soli che mal accompagnati!

Ma credo che siamo in una società che sta cambiando, che sta evolvendo e sempre più spesso qualcuno si rende conto che la felicità vera è seduta su un gradino un po’ più alto di quelli che propongono gli schemi attuali di una società ampollosa: tanti soldi per essere liberi di fare ciò che si vuole e di possedere ciò che si desidera, per poi alla fine godere soltanto dell’invidia altrui – quando la si incontra; e per il resto abitare la propria sventura: come un pazzo in un labirinto con mille facce di vetri dalle quali contempla le mille facce della felicità ma non l’ottiene mai, anche se gli sopravvive l’idea confusa di essere sempre ad un passo dal trovare l’uscita e godere di tutta quella felicità.

E ogni giorno si aggiunge qualche persona in più tra i pretendenti di una felicità seduta su un gradino un po’ più alto; e nuovi rapporti umani si intrecciano: di valore!

Rué, 9 luglio 2012

DISTRATTI ≠ ATTRATTI!

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