Sono di quelli – ma rispetto ovviamente chi la pensa diversamente – che sono convinti che un cristiano non si debba occupare in prima persona di politica; non almeno in modo diretto, dal di dentro, da politico insomma, o anche da “appassionato” di politica.
Lo ritengo molto più idoneo ad occuparsi della persona, persona intesa come essere umano con un corpo umano e un’anima divina; non come cittadino italiano o europeo, oppure come lavoratore o studente, o ancora come consumatore, oppure come paziente, ecc…
Non che un essere umano non sia poi anche tutte queste e tante altre cose, anzi!
E’ ovvio che ciascuno di noi alla fine – ma neanche troppo – è anche un cittadino, un lavoratore, un consumatore, un paziente, ecc…
Però - a mio avviso - un vero cristiano dovrebbe scavalcare tutte queste classificazioni, ed occuparsi più delle “anime che dei corpi”.
Sono matto? Non lo so!
La mia convinzione nasce da un’osservazione precisa, però!
Difatti, laddove le anime sono più curate e i difetti dell’umanità meno accentuati, si riesce sempre ad avere anche un’organizzazione più equa, un maggior interesse per i malati e per i più bisognosi, una maggior condivisione dei problemi personali degli altri, e una soluzione più piana per i problemi comuni con disuguaglianze nettamente inferiori.
Inferiori certo, mai nulle!
Perché comunque l’uomo non è perfetto, e il suo agire – quand’anche fosse dettato da un animo perfetto – verrebbe comunque poi reso impreciso da un corpo e un’intelligenza imperfette.
Il corpo non è disabitato dall’anima, e quando si rende più pura quest’ultima, col tempo cominciano ad affiorare anche risultati confortanti a livello del corpo: sostentamento, qualità di vita, cure, istruzione, lavoro e distribuzione delle ricchezze…
Sicuramente la strada di cui parlo, è più lunga di quella che si immagina prospettando direttamente “le cure del corpo” anziché “le cure dell’anima”…
Anche se sono convinto che alla fine la “politica pura” sia una dolce illusione: perché tentare di ottenere delle regole più giuste e a difesa di tutti, che tutelino gli interessi di tutti…, ma senza cambiare l’uomo dal suo interno: non conduce in realtà da nessuna parte; si può riuscire ad ottenere di scrivere regole più giuste, ma non che vengono poi praticate, senza sottrarre con la sinistra ciò che si offre falsamente con la destra.
Gesù stesso, quando veniva scambiato per un rivoluzionario capace di riportare la giustizia al popolo di Israele, si faceva immediatamente premura di precisare che era venuto per salvare le anime e occuparsi del vero cibo.
Leggo dal Vangelo di oggi: “Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo.”
E ancora: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.”
Non credo di poter ravvisare da queste parole che il pane spirituale sia alternativo a quello materiale, né che possa nutrire il fisico…
Semmai che il pane spirituale possa essere la strada giusta, la migliore, e quella definitiva per raggiungere ogni tipo di sazietà: anche quella fisica!
Ci sono scelte urgenti che vanno fatte, e sono i politici e coloro che muovono e/o posseggono i grandi capitali a mangiarsi tra loro: per tentare di prendersi le fette migliori e di spartirsi tutta la torta!
E’ giusto difendersi, è giusto criticare, è giusto cercare di poter partecipare almeno in minima parte a queste decisioni; ma è ancora più giusto cercare di prevenire formando le nuove generazioni in modo che trovino il bottone per interpellare la loro anima e domandarsi ciò che è più lecito, più giusto fare…
Ad esempio oggi, ci sembra una cosa normale pensare che ogni lavoratore debba essere tutelato nella sicurezza personale; ma soltanto un secolo fa non era così e più si va indietro nel tempo e più si trova che veniva considerata normale l’esistenza degli schiavi e normale che la tutela fosse soltanto per chi se la poteva permettere…
Lo stesso per la salute, un bene che oggi noi riconosciamo che venga tutelato e a tutti, ma in passato non era così!
Che poi oggi sia proprio a rischio un’adeguata sanità pubblica per tutti, non è dato tanto dal fatto che si legifera in maniera differente, ma più che altro dal fatto che in molti è maturata la convinzione che questo non sia giusto e che chi ha guadagnato di più debba essere meglio e più tutelato.
Come si vede, si ottengono risultati migliori e più stabili, quando un’idea viene assunta da una grande parte di popolazione e mantenuta come una conquista da difendere, non quando si riesce ad ottenere – fosse pure con la forza di una rivoluzione – una legge adeguata…, perché la legge verrebbe tradita nelle sue applicazioni pratiche oppure mancherebbe di stabilità.
Sicuramente un popolo che vive senza democrazia, può trovarsi costretto ad azioni di forza, ma soltanto per ristabilire un minimo di democrazia; dopodiché vale molto di più orientare le nuove generazioni su valori autentici ed offrire un modello di comportamento esemplare nelle proprie famiglie e sul posto di lavoro e con gli amici e conoscenti e le persone con cui si viene a contatto.
Se il male è contagioso, il bene lo è ancora di più!
Se il male istiga alla vendetta, il bene spinge alla restituzione, alla condivisione e a domandarsi il perché di quel bene ricevuto.
Quando ci si accerta che non c’è un secondo fine, nascono risposte dentro che portano a migliorarsi, perché ci si accorge che si può passare dall’io al noi.
Rué, 5 agosto 2012