CROCE O CROCEFISSO?

 

Troppe croci, e pochi crocefissi!

La croce vuota che molti portano al collo, sul petto o in auto, dovrebbe essere di stimolo per aggiungervi sopra il crocefisso…

Ma chi?

Ma noi!

La croce può ricordarci il gesto suggeritoci da Gesù “chi mi ama prenda la sua croce e mi segua”; ma poi su quella croce bisogna anche “morirci”…

Bisogna riuscire a inchiodare sulla croce, quella parte di noi che si ribella ad una piena adesione al Vangelo – per comodità o per difficoltà – per risorgere poi con un cuore nuovo.

Chissà quante volte ce lo siamo detti, e non l’abbiamo poi fatto fino in fondo!

Ma perché?

Perché preferiamo mantenere quella croce vuota, senza morire come peccatori per rinascere come figli di Dio; l’ha fatto Lui, basta per tutti!

Eh…, però non è così!

In realtà dobbiamo trovare anche noi il coraggio di salire su quella croce…

Se Cristo in tre giorni è morto e risorto, in tre giorni anche noi possiamo morire alla croce vuota e inchiodarci sopra: quel peccatore che ci abita; la nostra Pasqua non è impossibile, bisogna sentire sotto di noi le mani del Creatore però, quelle mani che ci sostengono e poi lasciarci andare con fiducia…

Siamo abilissimi nell’imitare i gesti di quella sera, di quei giorni, di quella morte e di quella Risurrezione di tanti anni fa; ma non lo siamo altrettanto nell’imitare la conseguenza di quella Risurrezione: la vita dello Spirito al di sopra della vita della carne!

Se riusciamo ad andare fino in fondo, a strappare quel velo del tempio e a svegliare dal “sonno della vita terrena”: la nostra anima; allora potremo dire davvero che è Pasqua anche per noi, perché veramente siamo risuscitati in Cristo…

Altrimenti sarà una nuova Pasqua, con delle belle uova da regalare: da rompere per consolarsi col regalino che si trova all’interno; ben sapendo che l’illusione della festa, finisce prima del cioccolato.

Abbiamo tre giorni davanti: venerdì il Signore muore: proviamo a fare altrettanto anche noi e seppelliamo tutti i nostri peccati e le tentazioni che più ci divorano, con l’intenzione di non cascarci davvero più; sabato il Signore riposa e anche noi tentiamo di staccare la spina dal lavoro e da ogni attività per concederci qualche lettura sacra e qualche riflessione in più; ma Domenica il Signore risorge, è Pasqua!

E’ Pasqua anche per noi, e buttiamo l’abito vecchio per vestirci di Spirito e sentiremo subito la leggerezza che ci soffia in alto, oltre le forze umane, al di sopra di ogni ipocrisia ed individualismo…

Guarderemo anche noi quella croce non solo come un percorso da seguire, ma anche come la vittoria dello Spirito sulla morte del peccato!

Crocefisso! Non solo croce!

Rué, 27 marzo 2013

CROCE O CROCEFISSO?

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