Due amici….
Tommaso dice: Ho tutto, faccio quello che mi piace nella vita, ho una bella casa e una bella macchina, il mio conto in banca non parla di crisi, posso avere tutte le donne che voglio, sono sportivo e ho una casa al mare e una baita in montagna, seguo tutti i miei hobbies con passione…
Ma non sono felice!
Cosa succede?
Alvaro - suo amico - gli risponde: Mio papà era un baracchino Fiat che tutte le mattine alle 5 prendeva la sua vespa con parabrezza che si prolungava anche sopra a fungere da piccolo tetto, tutte le sacrosante mattine…pioggia neve vento o sole, quella vespa partiva e non so come, ma mio papà non ha mai fatto un raffreddore
Ha faticato tutta la vita per farmi diplomare, oggi sono un perito meccanico…
Il lavoro non mancava e ho una moglie e due bambini che tengono acceso il mio cuore; ma quattro anni fa è morto mio fratello a 36 anni per un rarissimo tumore alla gola e io non ho saputo darmi pace, sono caduto in depressione e ho perso il lavoro, ho cominciato la spola tra casa e ospedale, tra pianto e sonno indotto dai medicinali…
Una vita d’inferno e da infermo, poi improvvisamente un giorno mentre vado dallo psicologo - che nel frattempo mi era stato consigliato – vedo, sul marciapiede opposto al mio, due ragazzi con una bomboletta in mano che imbrattano un muro e non so cosa mi spinge, ma mi ritrovo lì a rimproverarli e a minacciare di chiamare i carabinieri se non se ne vanno…
Il ragazzo più grande non è per nulla spaventato, anzi!
E mi fa notare che si tratta di un fabbricato votato alla demolizione, dove si ritrovano a volte i tossici e ci vanno a dormire i senzatetto; alzo gli occhi e vedo ciò che hanno appena finito di scrivere “Il Signore Gesù sta tornando!”
Sono stordito e non comprendo il significato di quella frase, e domando loro perché…
Il più piccolo mi risponde: “Perché una settimana fa qui sono morti due fratelli nostri, fratelli anche tuoi; avevano perso Dio e sono caduti nella droga fino a morire quella sera; le forze dell'ordine hanno trovato una scritta qui dentro che diceva “se Dio è morto, perché io dovrei restare vivo?”
Mi disse ancora: “ma noi sappiamo che Gesù è vivo, e ogni sera da allora qualcuno di noi viene qui dentro e porta amore, musica e allegria; l’ambiente è cambiato parecchio, e Luigi – un ragazzo che è sfuggito alla morte più di una volta – mi ha detto: “scriviamo qui fuori che Dio non è morto, che è vivo anzi! Perché voi siete angeli che il Signore ci ha mandato…”
“Ecco perché siamo venuti e l’abbiamo scritto, perché si sappia che il Signore non abbandona i suoi figli nemmeno quando tutto sembra perduto!”
Sono andato via sconvolto…, e la mia vita è molto cambiata da allora; oggi anche io sono diventato uno di quegli “angeli minori” che il Signore ha sparso qui in terra, e anche se lavoro poche ore la settimana perché di più non si trova, mia moglie ha dovuto cominciare a fare piccoli lavori di sartoria…
Io e la mia famiglia siamo i più felici nel nostro quartiere, e tutti ci salutano - anche quelli che non ci conoscono; la mia vita è piena di gioia e speranza e quando vedo te Tommaso - in quello stato – penso a com’ero io prima, e ti auguro – fratello mio – con tutto il cuore, di trovare l’unica cosa che davvero ti può rendere un uomo libero e felice: Dio!
Lascia la strada delle sicurezze terrene che portano solo dolore e confusione, e traccia quella del tuo spirito e vedrai che un “angelo minore” è già in cerca di te!
Rué, 23 novembre 2013