Rué Libertà
La musica del cuore si scrive con il cuore pieno e il portafoglio vuoto!
Qui si tenta la felicità, si tenta ancora di scrivere musica e di suonarla per il puro piacere di vibrare, perchè il movimento è vita, e vibrare è il movimento che unisce l'anima al corpo: il movimento per eccellenza!
Troppa musica industriale e gestita più dai portafogli che dai moti dell'animo, stà spegnendo ogni suono al suo silenzio e ogni voce al suo diaframma.
Si dà il "brillante" su ogni nota e si veste ogni suono di una barba finta che non rende il viso che l'ha vissuta; la plastica ha sostituito il legno e il "do not disturb" la dinamica del volume, che si vuole contrito e appiattito fino ad entrare nelle nostre orecchie come un ronzio stabile, che non subisce fastidiose variazioni.
Chi prova ad ascoltare il suono di uno strumento musicale dal vivo, senza amplificazioni né effetti né compressioni né equalizzazioni, nulla di tutto ciò, solo il suono dello strumento, ne rimane sconvolto: anzitutto per la differenza dai suoni "plastificati" che si ascoltano sui dischi (quasi tutti, ma non tutti!) e poi per l'energia vitale che ne scaturisce e che subito rivela le corde di chi lo fà vibrare!
Qualcuno - avendo ormai l'orecchio abituato ai dischi e ai live amplificati - potrà trovare questi suoni meno patinati, più "sporchi", più grezzi, meno raffinati; in realtà sono soltanto autentici!
Se si vuole fare un paragone si immagini la differenza della fiamma e del calore di un camino, da quello di un termosifone: sicuramente il termosifone diffonde in maniera più uniforme il calore nella stanza e guarda al portafoglio come privilegio ultimo perché più vantaggioso , ma il suo calore è un "calore freddo" a confronto del camino che scalderà in maniera meno uniformemente diffusa, ma scalda tutti i sensi: la vista della fiamma incendia il cuore, l'udito continuamente ascolta la musica del crepitio della legna, il tatto è appagato dal con"tatto" con la legna sempre da sistemare e aggiungere, l'olfatto può godere del profumo di legna bruciata che insieme alle altre percezioni aumenta il senso di calore totale, il gusto ne è coinvolto anch'esso con l'immediata memoria di cibi alla fiamma e di pizza al mattone e di castagne....
Il calore del camino poi è molto più asciutto e scalda le ossa dal di dentro.
Possiamo dire che il termosifone considera l'aspetto economico, la semplicità d'utilizzo e la diffusione uniforme del calore: suoi valori principali; si tratta quindi di una dichiarazione dei redditi.
Viceversa il camino considera suo valore principale: il calore totale, dà più lavoro ed è più complicato, ma la sua "rusticità" è una dichiarazione d'amore, e non una tiepida dichiarazione dei redditi.
Questa in sintesi la musica che si cerca di fare: autentica, viva: musica del cuore, lontana anni luce dalla musica generata dal tintinnio delle monete.
Rué, 26 gennaio 2012
IL MENESTRELLO
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